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8 dicembre 2014

Degna dimora per il Figlio di Dio: l'Immacolata

Rubens, Immacolata 1627
L’8 dicembre 1854, il Beato Papa Pio IX  definiva solennemente una verità di fede che la Chiesa aveva preconizzato fin dalle sue origini: per preparare una degna dimora al Suo Figlio e in previsione della morte redentrice di Lui, Dio ha preservato la Beata Vergine Maria, fin dal suo concepimento, da ogni macchia del peccato originale contratto da ogni uomo a causa della ribellione operata dai nostri progenitori Adamo ed Eva nell’Eden. 

Con la consapevolezza che in questo evento mirabile già si riflette la grazia della redenzione, ogni anno, fin dal XV secolo, la liturgia della Chiesa celebra con particolare devozione l’Immacolata Concezione della Madre di Dio. Tale ricorrenza non è inopportuna all’interno dell’anno liturgico, durante il quale si ripercorre l’intero mistero salvifico di Cristo. Infatti, celebrando il ruolo della Madre del Signore nell’opera della redenzione, o i suoi privilegi di grazia, la Chiesa celebra anzitutto i fatti salvifici a cui, secondo il disegno di Dio, la beata vergine fu associata, in vista del mistero di Cristo.

Papa Francesco nell'atto di venerare l'Immacolata in P.za di Spagna
L’Immacolata Concezione di Maria, prima solennità di ogni nuovo anno liturgico, è festeggiata non per caso nei primi giorni del tempo di Avvento. La Vergine di Nazareth è stata raggiunta per prima, in modo singolare, dalla salvezza del Signore che noi pregustiamo ed invochiamo con speciale intensità vivendo il periodo che ci prepara al Santo Natale. In questo modo Maria, diventa simbolo dell’umanità completamente rinnovata da Dio.
Contemplando la Vergine preservata da ogni macchia di peccato, la liturgia cattolica eleva un canto di lode al Signore che nella Madre di Dio ha “segnato l’inizio della Chiesa, sposa di Cristo senza macchia e senza ruga, splendente di bellezza”.
Da sempre la Chiesa ha riconosciuto in Maria, prefigurazione della sua condizione di sposa e di madre, il modello per eccellenza da contemplare ed imitare, per poter penetrare sempre di più nel mistero di Cristo, crescere nella Fede, nella Speranza e nella Carità, come pure nello spirito e nell’ardore apostolico. In questo cammino, come ha sapientemente ricordato il papa Benedetto XVI, l’unica insidia che essa può e deve temere consiste nel peccato dei suoi membri. Mentre infatti Maria è libera da ogni macchia di peccato, la Chiesa è santa, ma allo stesso tempo segnata dalle nostre infedeltà.
Per questo, contemplando e celebrando la solennità dell’Immacolata Concezione della nostra santa Madre ed avvocata, imploriamo la sua intercessione affinché il Signore ci liberi da ogni colpa e ci conceda di andare incontro a Gesù, suo Figlio, in santità e purezza di spirito.



 Fr. Alessandro Benedetto Maria Amprino O.P.

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